Forlì del Sannio si trova in Molise, a 16 km da Isernia, ad una altitudine di 610 metri s.l.m.
POSIZIONE GPS: 41°41'43,23"N - 14°10'50,96"E
TRENI:
- stazione FF.SS di Isernia
- Treni alta velocità: Napoli Centrale, Roma Centrale, Pescara Centrale
AEROPORTI (in ordine di vicinanza con Forli):
- NAPOLI Capodichino: 119 Km (di cui 61 in autostrada) 1h53m
- PESCARA Liberi: 131 Km (di cui 62 in autostrada) 1h45m
- ROMA Fiumicino: 213 Km (di cui 150 in autostrada) 2h40m
- BARI Karol Wojtyla: 285 Km (di cui 187 in autostrada) 3h9m
Forlì del Sannio: Guarda la mappa - Google map
DEL SANNIO
DATI TOPOGRAFICI
- Altezza massima s.l.m.: 1.130 m
- Altezza minima s.l.m.: 370 m
- Altezza alla Casa comunale s.l.m.: 610 m
- Superficie totale del territorio: 32 km2
- Superficie urbana: 2 Km2
- Lunghezza totale strade interne: 2 Km
- Lunghezza totale strade interne: 4 Km
- Lunghezza totale strade montane: 13 Km
ABITANTI
-
forlivesi
SANTO PATRONO
- San Biagio (3 febbraio)
FRAZIONI
- Vandra
- Acqua dei Ranci
- Masserie Lotto
- Macchia
- Pagliaio di Cerro
CAP
- 86084
SCUOLE
- Scuola dell'Infanzia
- Scuola Primaria
ZONA CLIMATICA
- Fascia E (su una scala da A a F) - Ore riscaldamento giornaliero concesso: 14 ore
REDDITO PRO-CAPITE 2018 FORLI DEL SANNIO (506 contribuenti su 673 residenti)
- Forli del Sannio: 14.695 €
- Italia: 20.049 €
Comune italiano con reddito pro capite più alto: BASIGLIO (MI) 45.645 €
Comune italiano con reddito pro capite più basso: CAVARGNA (CO) 5.800 €
Regione con reddito pro capite più alto: Lombardia 23.833 €
Regione con reddito pro capite più basso: Calabria 14.594 €
Regione Molise: penultimo posto (15.458 €), precede la Calabria.
Municipio di Forlì del Sannio |
Piazza Municipio |
Tel. 0865.84203 |
Carabinieri | Via Mandrelle | Tel. 113 |
Polizia | Isernia | Tel. 112 |
Corpo Forestale dello Stato | Via Sannita | Tel. 0865.84259 |
Polizia Municipale | Piazza Municipio | Tel. 0865.84203 |
Scuola dell'Infanzia | Piazza Municipio | Tel. 0865.84207 |
Scuola Primaria | Piazza Municipio | Tel. 0865.84203 |
Farmacia | Piazza Regina Margherita | Tel. 0865.84237 |
Emergenza Sanitaria | Isernia | Tel. 118 |
Ospedale | Isernia | Tel. 0865.4421 |
Poste Italiane | Piazza Regina Margherit | Tel. 0865.84211 |
Poste Italiane | Vandra | Tel. 0865.84272 |
Medico Medicina Generale | Via M.Milano | Tel. 0865.84494 |
Sacerdote | P.zza Municipio | Tel. 0865.84381 |
Provincia di Isernia | Isernia | Tel. 0865.4411 |
Regione Molise | Campobasso | Tel. 0874.4291 |
Scuola Sci Alto Sangro | Roccaraso, Aremogna | Tel. 0864.619125 |
Scuola Italiana Sci | Roccaraso | Tel. 0864.62736 |
Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise | Pescasseroli | Tel. 0863.91131 |
Nicola Rotolo è nato a Isernia ed è vissuto a Forlì del Sannio fino al 2004 anno in cui si è trasferito a Varese dove attualmente lavora presso l'Ospedale di Circolo - Policlinico Universitario, in qualità di Chirurgo Toracico, nella omonima Unità Operativa. E' Professore Associato di Chirurgia Toracica presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi dell'Insubria di Varese e Como.
E' sposato con Franca ed è il papà di Federica. Ha ideato e creato il primo sito su Forlì del Sannio e lo ha pubblicato in rete nel 2001 ed attualmente ne è ancora il curatore. E' autore di numerose ricerche sulla storia di Forlì del Sannio animato da curiosità e amore per la propria terra d'origine.
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San Biagio, Patrono di Forlì del Sannio, lo si venera tanto in Oriente quanto in Occidente, e per la sua festa è diffuso il rito della “benedizione della gola”, fatta poggiandovi due candele incrociate (oppure con l’unzione, mediante olio benedetto), sempre invocando la sua intercessione.
L’atto si collega a una tradizione secondo cui il vescovo Biagio avrebbe prodigiosamente liberato un bambino da una spina o lisca conficcata nella sua gola.
Patronato: malattie della gola
Etimologia: Biagio = bleso, balbuziente, dal latino
Emblema: Bastone pastorale, Candela, Palma, Pettine per lana
Venerazione: 3 febbraio, Chiesa Parrocchiale
Vescovo, dunque. Governava, si ritiene, la comunità di Sebaste d’Armenia quando nell’Impero romano si concede la libertà di culto ai cristiani: nel 313, sotto Costantino e Licinio, entrambi “Augusti”, cioè imperatori (e pure cognati: Licinio ha sposato una sorella di Costantino). Licinio governa l’Oriente, e perciò ha tra i suoi sudditi anche Biagio. Il quale però muore martire intorno all’anno 316, ossia dopo la fine delle persecuzioni. Perché? Non c’è modo di far luce. Il fatto sembra dovuto al dissidio scoppiato tra i due imperatori-cognati nel 314, e proseguito con brevi tregue e nuove lotte fino al 325, quando Costantino farà strangolare Licinio a Tessalonica (Salonicco). Il conflitto provoca in Oriente anche qualche persecuzione locale – forse ad opera di governatori troppo zelanti, come scrive lo storico Eusebio di Cesarea nello stesso IV secolo – con distruzioni di chiese, condanne dei cristiani ai lavori forzati, uccisioni di vescovi, tra cui Basilio di Amasea, nella regione del Mar Nero. Per Biagio i racconti tradizionali, seguendo modelli frequenti in queste opere, che vogliono soprattutto stimolare la pietà e la devozione dei cristiani, sono ricchi di vicende prodigiose, ma allo stesso tempo incontrollabili. Il corpo di Biagio è stato deposto nella sua cattedrale di Sebaste; ma nel 732 una parte dei resti mortali viene imbarcata da alcuni cristiani armeni alla volta di Roma. Una improvvisa tempesta tronca però il loro viaggio a Maratea (Potenza): e qui i fedeli accolgono le reliquie del santo in una chiesetta, che poi diventerà l’attuale basilica, sull’altura detta ora Monte San Biagio, sulla cui vetta fu eretta nel 1963 la grande statua del Redentore, alta 21 metri. Numerosi altri luoghi nel nostro Paese sono intitolati a lui, oltre la Chiesa Parrocchiale di Forlì del Sannio: San Biagio della Cima (Imperia), San Biagio di Callalta (Treviso), San Biagio Platani (Agrigento), San Biagio Saracinisco (Frosinone) e San Biase (Chieti). Ma poi lo troviamo anche in Francia, in Spagna, in Svizzera e nelle Americhe... Ne ha fatta tanta di strada, il vescovo armeno della cui vita sappiamo così poco.
Autore: Domenico Agasso
Fonte: Famiglia Cristiana
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